Saipem, nuovo contratto con la raffineria Duqm: sono 750 milioni di dollari

La Saipem si è aggiudicata le attività di approvvigionamento, ingegneria e commissioning del pacchetto 3 della raffineria Duqm nell’Oman (Medio Oriente). Il contratto varrà 750 milioni di dollari. Stefano Cao (Ceo): «Particolare soddisfazione l’aggiudicazione di questo nuovo contratto che segna il rilancio delle nostre attività in Oman»

Un contratto di 750 milioni di dollari e attività di approvvigionamento, ingegneria, costruzione e commissioning previste dal pacchetto 3 (Offsite Facilities). È l’azienda italiana Saipem (Società Anonima Italiana Perforazioni E Montaggi), controllata in gran parte dal gruppo Eni, che si è aggiudicata il lavoro presso l’ambito del progetto di sviluppo nella raffineria Duqm, sulla costa nord-est dell’Oman. Molto soddisfatto dell’impegno, il Ceo della Saipem, Stefano Cao, ha commentato: «Accogliamo con particolare soddisfazione l’aggiudicazione di questo nuovo contratto che segna il rilancio delle nostre attività in Oman, Paese in cui Saipem ha operato con successo in passato».

Il contratto giornaliero, la Duqm Refinery and Petrochemical Industries Company, società nata dall’unione della Oman Oil Company e Kuwait Petroleum International, una volta terminato il lavoro dell’azienda italiana, avrà la capacità di raffinazione di circa 230mila barili giornalieri. Dopo il contratto avvenuto, il titolo della Saipem è salito di ben 2,94% a 3,46 euro.

Pinotti: «Ankara vuole arrivare a una soluzione»
L’azienda italiana è già rimasta al centro dei media anche per via di una delle loro navi rimasta bloccata a Cipro dalle autorità turche. Intercettata venerdì scorso dalle navi della Marina militare della Turchia turche mentre si stava spostando dall’area Calypso verso il blocco 3, dove Eni detiene diritti esplorativi. Le autorità hanno spiegato che non dovessero interferire con «attività militari nell’area di destinazione». Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Difesa Pinotti: «Mi sembra di capire che anche dal punto di vista di Ankara ci sia la volontà di arrivare a una soluzione.

Mi auguro che avendo comunque Italia e Turchia rapporti storicamente importanti, si trovi una via d’uscita», ha detto in un’intervista, ribadendo che «l’Italia sta lavorando attraverso i canali politici e diplomatici per arrivare, speriamo in tempi brevi, a una soluzione condivisa con la Turchia. In primo luogo attraverso la Farnesina naturalmente, ma ciascuno di noi sostiene lo sforzo con i rispettivi interlocutori». Sulla questione si è espresso anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo: «Dalla Turchia arriva una provocazione inutile senza risultati per la nave di Saipem bloccata a sud di Cipro», aggiungendo che «mentre discutiamo con la Turchia per il loro ingresso in Europa loro si allontanano dall’Ue».