Il progresso tecnologico è, ormai da anni, profondamente radicato anche all’interno delle dinamiche del lavoro. Ciò significa che ogni branca del fare azienda e non solo si muove di pari passo con ciò che il tech ha da offrire. Sono diverse le pratiche che, negli anni, hanno permesso ai lavoratori di diminuire il carico di mansioni sulle loro spalle e ai titolari di ottimizzare i processi di produzione, specie grazie all’automatizzazione.
A questo proposito, citiamo i magazzini automatici. Trattasi di impianti che presentano livelli di automazione molto elevati e riguardanti i vari processi che interessano l’immagazzinamento di oggetti. Esso si ottiene attraverso l’unione di sistemi tradizionali, automatici e digitali, tutti volti a conseguire il medesimo scopo: l’aumento della produttività. I magazzini automatici sono sempre più diffusi nelle grandi catene di produzione. Ciò nonostante, pochi sanno davvero di cosa si tratti.
Proprio per questo motivo, del resto, le piccole e medie imprese, ma anche le più grandi multinazionali, si rivolgono a realtà esperte di settore in grado di offrire una Consulenza Logistica utile a comprendere tutte le possibilità di questa svolta avanguardistica riguardante lo storage di articoli. In quest’articolo andremo a scoprire tutto ciò che vale la pena sapere al riguardo, per comprendere se si tratti, di fatto, di una situazione congeniale per la propria attività.
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Come funziona un magazzino automatico?
Di fatto, il magazzino automatico non è sempre la scelta ideale per un’azienda. In ogni caso, per scoprirne tutte le possibilità occorre partire dalle basi. I magazzini automatici presentano dei sistemi che permettono di gestire dall’interno tutto l’impianto. Questi software permettono il corretto funzionamento del magazzino e ne stabiliscono il livello di automazione e il tipo di profondità del programma di gestione. Ovviamente, la loro installazione dipende dalla tipologia di azienda in cui si considera quest’opzione. Ad ogni realtà, quindi, vengono attribuite configurazioni differenti.
I magazzini automatici servono a migliorare rendimento e produttività. La logica dietro il loro principio di funzionamento è, di fatto, più semplice di quanto si pensi. Gli elementi comuni in ogni tipo di magazzino automatico sono, in primis, le scaffalature, ossia le strutture su cui si stoccano i prodotti. Esse vengono montate nel magazzino dopo un’attenta valutazione del layout e dell’ottimizzazione degli spazi disponibili. Un altro elemento presente in ogni tipologia di magazzino è la presenza di apparecchi tecnologici relativi all’automatizzazione delle task. Citiamo, infine, i software dedicati.
Tutti i sistemi di automatizzazione presenti all’interno di questo tipo di magazzino fanno capo alla testata. Da lì, infatti, si estraggono le unità di carico al termine di un trasferimento. In linea generale, comunque, questi magazzini rappresentano un investimento relativo all’incremento dell’efficienza nel settore movimentazione merci che, nelle aziende, rappresenta il 60% delle quote di spesa.
A cosa servono gli apparecchi del magazzino automatico?
Le componenti di un magazzino automatico dividono in diversi segmenti il processo di movimentazione. Al suo interno, quindi, si tendono a considerare le modalità di deposito e prelievo degli articoli e la necessità di collegare aree diverse del magazzino. Alla luce di ciò, si tende ad usare al massimo lo spazio, anche in altezza e, per farlo, si introducono apparecchi come i traslo elevatori automatici e i pallet shuttle.
Si creano, poi, collegamenti tra le varie aree del magazzino, attraverso impianti di tipo modulare che agevolino le fasi di carico e scarico. I software di controllo, poi, vengono adoperati per controllare il movimento delle macchine in maniera precisa e, inoltre, per mappare il magazzino adeguatamente, controllando le scorte e l’inventario in tempo reale, in cerca di tutti i settori di esso in cui occorreranno interventi di varia natura.