Contenuti
Quanto guadagna il Presidente della Repubblica: uno sguardo alla Costituzione italiana
Con l’abolizione della monarchia in Italia, in seguito al Referendum Istituzionale del 1946, si avvia il processo costituente che porta due anni dopo, nel 1948, alla proclamazione della Costituzione italiana. La Carta Costituzionale stabilisce i principi guida per attività legislativa del Parlamento e allo stesso tempo disciplina il funzionamento dei più alti organi dello Stato. Tra questi, la figura del Presidente della Repubblica è quindi direttamente prevista dagli articoli 83-91 della Costituzione, applicati e concretizzati attraverso le successive Leggi ordinarie dello Stato.
Nasce così in Italia la figura del Presidente della Repubblica che è eletto dal Parlamento (art. 83) e deve avere almeno 50 anni, essere cittadino italiano e godere dei diritti civili e politici. La sua carica è incompatibile con altre ed è previsto per il Presidente un assegno e una dotazione che, come per le altre figure istituzionali, serve a garantire l’indipendenza economica della Carica e l’esercizio indipendente dei propri poteri e doveri.
È nell’ambito di questo articolo costituzionale e delle successive Leggi ordinarie che bisogna cercare la natura e l’ammontare dello “stipendio” del Presidente della Repubblica. I successivi articoli dall’85 al 91 illustrano tempi della durata in carica, tempistiche e modalità di elezione, ruolo e poteri del Capo dello Stato. Numerosi altri articoli nella Costituzione determinano il rapporto tra il Presidente e le altre Istituzioni.
Prima di entrare nel dettaglio economico, un breve accenno al ruolo del Presidente:
– è il rappresentante dell’unità nazionale e Capo dello Stato (art.87);
– autorizza la presentazione dei Disegni di Legge del Governo (artt. 87 e 71);
– indice i Referendum Popolari, nomina i funzionari dello Stato;
– promulga le leggi, ma può anche rinviarle alle Camere, qualora reputi necessario un secondo esame dei testi.
– presiede il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura);
– può concedere la grazia, interrompendo la pena imposta con sentenza altrimenti irrevocabile.
Naturalmente il Presidente della Repubblica svolge numerose altre funzioni ed è garante della Costituzione, è una figura rispettata di cui solitamente si ammira la capacità di garantire e ispirare l’integrità del Paese, in quanto “super partes”, ovvero non direttamente coinvolto nelle dinamiche politiche che si sviluppano in Parlamento.
Dal 1948 a oggi i Presidenti della Repubblica italiana che si sono succeduti al Colle Quirinale sono 12, a partire da Enrico de Nicola fino all’attuale Presidente, Sergio Mattarella al Colle dal gennaio 2015.
Quanto guadagna il Presidente della Repubblica
Come abbiamo visto l’art.84 al comma 3 stabilisce che il Presidente della Repubblica percepisce un assegno. Tuttavia la cifra e i dettagli economici non sono disciplinati dalla Costituzione, ma dalla Legge n.1077 del 9 agosto 1948 e dalle Leggi successive che hanno modificato la disciplina.
Secondo il primo testo legislativo, al Presidente della Repubblica spettava un assegno pari a 12.000.000 di lire l’anno, calcolati su 12 mensilità. Inoltre la stessa Legge stabiliva l’impossibilità di applicare a tale somma imposte o tributi.
Una prima modifica alle disposizioni in questione fu attuata nel 1965, con la Legge n.606 del 10 giugno 1965. Negli anni ’60, dunque, la cifra destinata al Presidente della Repubblica crebbe oltre il doppio, diventando di 30.000.000 di lire annui.
A metà degli anni ’80, con la Legge n.372 del 23 luglio 1985, l’assegno del Presidente divenne pari a 200.000.000 di lire e così rimase anche con l’entrata in vigore dell’euro. Negli ultimi anni, in seguito alle rivalutazioni legali, la cifra si è stabilizzata sui 240.000 euro, ovvero circa 20.000 euro al mese o 660.00 euro al giorno, a voler calcolare lo stipendio mensile del Presidente.
Il guadagno annuo del Presidente della Repubblica corrisponde a tale cifra, considerato anche il tetto massimo per le retribuzioni dei dipendenti della P.A. fissato dall’attuale Presidente, pari a 240.000 euro: sottostando a tale limite da lui stesso stabilito, il Presidente in carica non percepisce in pratica il suo trattamento pensionistico di professore universitario, che viene sottratto in virtù del divieto di cumulo pensionistico.
Il Presidente della Repubblica, in ogni caso, ha avuto e ha a disposizione anche la cosiddetta “dotazione” prevista dallo stesso art.84 della Costituzione. Si tratta del diritto d’uso di beni immobili come la sua residenza e gli uffici al Palazzo del Quirinale e presso la tenuta di Capocotta e Castelporziano a Roma. Ci sono poi altre residenza a disposizione del Presidente, come Palazzo Farnese a Caprarola e Villa Rosbery a Napoli. Ciascun Presidente può abitare al Palazzo del Quirinale, ma non è obbligato a farlo e può pertanto scegliere la sua residenza.
Una volta terminato il suo mandato, il Presidente della Repubblica diventa automaticamente Senatore a vita, con una pensione che si aggira sui 13.000-15.000 euro mensili.
Confronto con altri Paesi
La carica di Capo dello Stato dà diritto anche in altri Paesi allo “stipendio” per il Presidente. Qualche confronto tra le cifre percepite dai Presidenti delle Repubbliche europee:
Il Presidente della Repubblica francese guadagna circa 225.000 euro ogni anno, mentre il Presidente della Repubblica tedesca guadagna circa 214.000 euro. La cifra guadagnata dal Presidente austriaco è invece superiore di circa 100.000 euro annui. Negli Stati Uniti d’America, dove il ruolo del Presidente è diverso rispetto alle Repubbliche europee, lo stipendio del Presidente si aggira sui 400.000 dollari l’anno lordi, che corrispondono a circa 377.000 euro.
A est, il Presidente della Repubblica Federale Russa percepisce uno stipendio pari a circa 7.000.000 di rubli, 120.000 euro mentre il Presidente della Repubblica Popolare Cinese guadagna circa 19.000 euro annui