Braccialini chiude i battenti: è fallimento per l’azienda italiana

Braccialini Spa chiude i battenti. La decisione giunge dal tribunale di Firenze. Il tribunale: «Vi era l’impossibilità tecnica di una gestione che, pur sgravata da oneri finanziari, era ormai decotta». Ora fa parte del Graziella Group, che ha proceduto al suo acquisto nel 2017, diventandone suo ramo aziendale

Fallimento dichiarato per la storica società italiana Braccialini Spa, l’azienda che trattava di moda fiorentina. La dichiarazione giunge proprio dal tribunale di Firenze. In questo modo è stata revocata l’ammissione al concordato preventivo e rigettata la domanda di omologa. Infatti, durante lo scorso giugno 2016, l’ultimo consiglio di amministrazione aveva chiesto l’ammissione al concordato preventivo. Tuttavia, la risposta del tribunale ha decretato come per «Braccialini vi era l’impossibilità tecnica di una gestione che, pur sgravata da oneri finanziari, dall’ansia delle azioni esecutive e supportata dalla collettività tramite ricorso massiccio a cassa integrazione, era ormai decotta».

Inoltre il tribunale aggiunge come ci sia «un notevole rischio rispetto a partite essenziali di attivo e passivo», commentando come ci siano anche «plurime incertezze che gravano sul concordato». Proprio per queste ragioni, il Tribunale ha ritenuto che la corresponsione verso i debitori «non può ritenersi ‘assicurato’» neanche «il pagamento del 20% minimo ai creditori».

Indagati in 25 per Bancarotta
Inoltre, a giocare un punto a sfavore per l’ammissione al concordato ci sarebbe stata anche una situazione del 2016 a riguardo dell’emissione di fatture a quattro società di fornitori di origine cinese. Secondo i giudici fallimentari tali accordi sarebbero «relativi a duplicazioni di fatture e pagamento per spalmatura» di debiti pregressi già maturati con le stesse società. Queste operazioni sarebbero state complessivamente pari a centinaia di migliaia di euro prima e dopo, alla richiesta di concordato.

Per il tribunale rimangono dunque accordi legalmente sconvenienti, ostativi all’ammissione al concordato, basati su «emissione plurima di fatture, cambiandone la data, e su inclusione di creditori chirografari anteriori al concordato in nuove fatture attraverso la spalmatura di crediti anteriori al fallimento». Il marchio Braccialini, azienda nata da Roberto e Carla Braccialini nel 1954, continuerà però a vivere tramite il Graziella Group che ha avuto modo di acquistare l’azienda nel 2017, rilevandone produzione, maestranza e commercializzazione degli stessi articoli in pelle.

In ultimo non resta che da capire i riflessi che la dichiarazione di fallimento avranno sulla casa di moda sull’inchiesta per Bancarotta. Tale inchiesta ha infatti portato la Procura di Firenze a 25 indagati, tra membri del consiglio di amministrazione e sindaci revisori che sono stati in carica tra 2011 e 2014, periodo in cui la crisi dell’azienda si è acutizzata.