Eni chiude il 2017 con risultati positivi: utile al netto di 3,43 miliardi di euro. Mentre, nel quarto trimestre del 2017, sono stati registrati 1,89 milioni di boe/giorno un record sia a livello trimestrale che annuale. Soddisfazione anche dal Ceo: «Per il futuro le prospettive di crescita sono eccellenti»
Approvati da Eni i risultato dell’attività complessiva del 2017 che ha visto la chiusura al netto con un utile di 3,43 miliardi di euro (risultato ben oltre le attese degli analisti), dalla perdita di 1,46 miliardi del 2016 e con un utile nel quarto trimestre di 2,10 miliardi. L’utile netto adjusted è quindi più che raddoppiato nel quarto trimestre a 0,98 miliardi, ma nell’anno il complessivo ha raggiunto i 2,41 miliardi rispetto alla perdita netta registrata su base annua.
Mentre, per quanto riguarda l’utile operativo adjusted, rimane in forte crescita: in percentuale il valore ha registrato il +55% nel quarto trimestre del 2017, pari a 1,99 miliardi, e più che raddoppiato nei 12 mesi a 5,79 miliardi. Nel quarto trimestre sono stati conseguiti 1,89 milioni di boe/giorno, un record sia a livello trimestrale, il più elevato registrati degli ultimi sette anni (+1,9%), sia in media annua. Circa 1,82 milioni di boe/giorno (+3,2%), il livello più elevato di sempre.
Descalzi: «Risultati eccellenti»
Dunque l’anno per la multinazionale italiana si è chiuso con una produzione record, raggiungendo nel dicembre 2017, un record assoluto pari a 1,92 milioni di boe giornalieri. Un risultato che ha fatto anche aprire i titoli di Borsa con un salto del 2%. Anche dal Ceo Eni Claudio Descalzi dimostra soddisfazione nel risultato: «Chiudiamo il 2017 con risultati eccellenti che dimostrano come il processo di profondo cambiamento avviato nel 2014 abbia trasformato Eni in una società capace di crescere e creare valore anche in condizioni di mercato molto difficili».
L’amministrato delegato ha ancora commentato: «Per il futuro le prospettive di crescita sono eccellenti in tutti i business e saranno perseguite con disciplina finanziaria e grande attenzione alla loro sostenibilità in presenza di scenari anche i più difficili. Il che vorrà dire che, se al contrario le condizioni di mercato fossero più favorevoli, saremo in condizione di generare un enorme extra-valore per i nostri azionisti. Sulla base di questi risultati proporrò al Consiglio del 15 marzo il pagamento di 0,80 euro per azione quale dividendo sul risultato 2017».