Le piccole e medie imprese italiane sono caratterizzate da un assetto proprietario con forte valenza familiare e con preoccupanti carenze nell’ area finanza.
La funzione finanziaria spesso non è percepita come area strategica, al pari dell’area della produzione e dell’area commerciale e viene considerata come fonte di preoccupazioni assumendo caratteristiche d’urgenza quando si verificano crisi di liquidità nel reperire nuove risorse monetarie per finanziare i programmi d’investimento.
Attualmente, molte imprese sino alle prese con una radicale ristrutturazione finanziaria dovendo fronteggiare problematiche finanziarie particolari.
Ciascun imprenditore alla guida d’imprese necessita di strumenti d’analisi ed operativi per scegliere le strade più opportune da intraprendere, stabilire le priorità, individuare le risorse finanziare su cui puntare.
Un serio piano formativo è fondamentale per tutte le aziende di qualsiasi settore seriamente intenzionate a sviluppare all’interno della propria impresa un sistema informativo aziendale in grado di gestire in modo efficace le informazioni economico e finanziarie che si producono in azienda e ad ottimizzare il rapporto con la banca ed il sistema finanziario in generale.
Contenuti
Obiettivi del piano finanziario e struttura
- Potenziare la gestione strategica e finanziaria;
- Controllare l’andamento dei rapporti con le banche;
- Monitorare le aree di criticità aziendale per individuare tecniche e strumenti per ottimizzare la gestione dell’impresa in chiave bancaria;
- Comunicare in modo continuativo, trasparente, efficiente e professionale con le banche.
Struttura di un buon piano formativo
Di seguito la struttura di un buon piano formativo per le imprese di ogni genere:
- La costruzione dell’area finanza all’interno dell’impresa: il ruolo centrale della finanza, la scelta della banca ottimale, i fondamenti dell’area finanza in azienda;
- Gli strumenti di analisi, controllo e pianificazione finanziaria: gli indici di bilancio per l’analisi della struttura economica-finanziaria, la costruzione del rendiconto finanziario e l’analisi dei flussi, il reporting finanziario, il budget finanziario, il business plan;
- Cash-management e gestione della tesoreria aziendale: le previsioni a brevissimo termine (forecast mensili di cassa, proventi e oneri finanziari), cash flow preventivo e piani di movimentazione della cassa;
- La gestione del rapporto con le banche: modelli di rating per la valutazione dell’impresa ed effetti sulla disponibilità e sul costo del credito, come finanziare l’impresa, predisposizione della pratica per la richiesta di fido, azioni e tecniche per gestire il rating bancario, la Centrale dei Rischi gestita dalla Banca d’Italia, da Basilea 2 a Basilea 3 ;
- Gestione odierna finalizzata, in futuro, ad una seria strategia di investimento in azioni (per una buona guida consigliamo https://www.strategia-azioni.it/ e http://www.ilsole24ore.com/), considerando che mediamente i guadagni azionari nel medio/lungo termine sono più alti rispetto a qualunque altro investimento più o meno sicuro;
- Strumenti e tecniche di controllo del conto corrente bancario: il monitoraggio continuo dei rapporti bancari in essere (anticipi su fatture, l’apertura di credito in c/c, ecc.), il controllo del conto corrente bancario;
- Come ridurre il rischio di credito: il mercato delle garanzie, i confidi.