Settore retail: previsioni di crescita per il secondo semestre del 2018
Secondo i dati elaborati e le previsioni redatte dall’Osservatorio Confimprese relativo al secondo semestre del 2018, il settore retail dovrebbe chiudere l’anno in linea con le indicazioni che erano emerse alla fine dello scorso anno, facendo segnare un leggero trend di crescita. Sembra scongiurato il pericolo che lo stallo politico e la flessione dei mercati finanziari potessero portare a una significativa revisione di tali previsioni, quindi il 2018 dovrebbe essere chiuso con il commercio al dettaglio che fa segnare 1.100 nuove aperture e un incremento di 10 mila posti di lavoro.
Nel dettaglio, il secondo semestre dovrebbe far registrare 590 nuove aperture di punti vendita e circa 4.000 nuove assunzioni nel settore, con le piccole e medie imprese del settore che stanno affrontando nel modo migliore la sfida legata all’e-commerce, che rappresenta una buona fetta di ricavi futuri per chi opera in generale nel settore delle vendite.
Un ambito, quello delle vendite online, che ad oggi viene sfruttato poco e male dalle nostre aziende retail, nel mondo food i motivi sono legati al genere di prodotto più legato agli acquisti tradizionali, mentre stupisce il ritardo accumulato in altri settori come quello della moda, dove i ricavi derivanti dagli acquisti online è dell’1%. Numeri in generale che sottolineano come sia arretrato il sistema di franchising presente nel nostro paese, e come siano ancora tanti gli investimenti che le aziende devono effettuare nel mondo del web e della multicanalità.
Fattori quest’ultimi importanti per determinare la crescita e l’espansione di un’azienda nel mondo moderno digitale, che si ottengono attraverso investimenti mirati alla crescita delle esportazioni, vendite e fatturato, e che oggi sono raggiungibili in modo concreto grazie ai prestiti per piccole imprese che mette a disposizione ING Direct per gli imprenditori dinamici e pragmatici che offrono velocità di finanziamento, digitalizzazione, flessibilità, tassi personalizzabili e massima trasparenza.
Per garantirsi un futuro con segno positivo, il mondo del retail deve saper fronteggiare tre grosse sfide nel corso dei prossimi anni. La prima riguarda l’integrazione dei canali, introducendo in modo efficace la multicanalità nel proprio business, un aspetto importante per garantire la “centralità del cliente” che permette di sfruttare il CRM e gli strumenti digitali di supporto. La seconda sfida è quella di rivisitare il proprio modello di business, la terza è quella di garantire una maggiore riflessione concreta verso le strategie, ottimizzando le performance operative al fine di garantire un maggior riequilibrio della marginalità.
Questi tre importanti punti sono emersi durante il terzo Retail Summit organizzato da Confimprese ed EY con il Gruppo Food, un momento importante che ha generato un confronto sulle sfide che attendono il commercio negli anni futuri. Questi sono fattori importanti per far sì che il settore retail possa esplodere in tutti i suoi aspetti, questo perché ad oggi la spinta arriva principalmente dalle nuove aperture del mondo food che sempre più si declina nello street food da strada.
Le stime elaborate dall’Osservatorio indicano una possibile crescita del 2,5% del giro d’affari, che dovrebbe raggiungere la soglia di 152 miliardi di euro, ma per garantire stabilità e fattori positivi al settore va scongiurata l’ipotesi di un aumento dell’IVA, che andrebbe a pesare in modo importante sulle vendite ma anche sugli investimenti che tale settore ha intenzione di effettuare.