Lo scorso anno la popolazione attiva in Italia era appena sotto al 65%, quest’anno è migliorata, è salita appena sopra al 65% ma resta, secondo il rapporto della Commissione UE sull’occupazione, all’ultimo posto in Europa.
Un altro record negativo è quello relativo agli scoraggiati, cioè i cittadini che non cercano nemmeno più il lavoro, scoraggiati dalle troppe porte chiuse in faccia o curriculum spediti o consegnati e perduti nel nulla, nemmeno una risposta negativa, semplicemente ignorati: Quelli veri sono l’11,7% della forza lavoro, mentre se si sommano anche i sottoccupati la percentuale arriva al 15,2%, in incremento rispetto allo scorso anno, quando la stessa era del 14,4%.
In questi giorni si parla molto dell’incremento occupazionale nel nostro Paese, ci si rallegra del numero di occupati in più rispetto allo scorso anno anche se in verità facendo il conto delle ore lavorate, secondo dati della CGIA di Mestre, questa sono diminuite, segno che comunque se posti di lavoro in più sono reali, ‘ anche reale il fatto che il lavoro stesso è maggiormente a tempo parziale o a termine, per cui facendo la fotografia dell’istante i posti si incrementano ma nei mesi successivi possono nuovamente decrescere per il termine dei contratti.
In ogni caso, secondo il rapporto della Commissione europea, non confutabili, l’Italia si conferma ultima e anche la produttività è stagnante ma su questo siamo in buona compagnia con la Francia.