Come pagare meno imposte

Per riuscire ad alleggerire i tuoi F24 a giugno, ho sintetizzato alcuni consigli fondamentali che potranno esserti utile per ottimizzare la gestione della tua impresa e la tua fiscalità personale. Non sono trucchi, stratagemmi o alchimie contabili, ma comportamenti che già da soli potranno farti risparmiare centinaia, se non migliaia, di euro di imposte ogni anno:

  • conoscere bene tutti gli oneri deducibili e le spese detraibili: sembra una banalità, ma con le varie Leggi di Stabilità, ogni anno vengono aggiunte, o tolte, dal “paniere” degli oneri deducibili e delle spese detraibili, tantissime tipologie di spesa. Essere sempre informato e aggiornato su cosa possa essere “scaricato dalle tasse” e in che modo questo sia fattibile, è il primo passo per una corretta gestione aziendale e personale. Troppo spesso, in nome del risparmio immediato, magari attraverso un misero sconto non ci fa rilasciare la fattura da un professionista o da un medico, andando così ad erodere una concreta opportunità di risparmio fiscale. O peggio, si butta il documento nel cestino, ignorando che quel foglio di carta possa valere qualche centinaio di euro, oppure lo si perde a causa del disordine e della poca cura ed importanza che si da alla documentazione fiscale. E’ opportuno fare moltissima attenzione alle regole, ad esempio, quelle relative alle modalità di pagamento di taluni oneri deducibili e/o spese detraibili perchè, ad esempio, per molte tipologie di spesa vige l’obbligo del pagamento effettuato con metodi tracciabili (assegni, carte di credito o debito, bonifico bancario) o, ancora del cosiddetto “bonifico parlante“: un errore nella modalità di pagamento può far decadere ogni beneficio. Quindi, la prima regola, è quella di essere sempre informati su cosa sia possibile “scaricare” e sulle modalità con le quali sia possibile ottenere le agevolazioni fiscali;

 

  • scegliere un’adeguata forma giuridica: prima di avviare una qualunque attività imprenditoriale sarebbe bene avere le idee chiare su quali siano le prospettive, la propensione al rischio e agli investimenti, e capire, effettivamente, fin dove si vuole arrivare. Scegliere la forma giuridica adeguata dal principio può significare un notevole risparmio in termini di imposte ed evita il rischio di perdere il proprio patrimonio in caso di default. Al contrario, la scelta di una SRL quando i volumi di affari sono troppo esigui, comporterebbe un inutile esborso in termini di gestione, pratiche burocratiche, costi per il commercialista e anche una grossa penalizzazione fiscale;

 

  • sfruttare l’auto aziendale scaricandone i costi: utilizzare un’auto aziendale, specie se strettamente strumentale all’attività svolta, offre ottime opportunità di portare in deduzione costi che altrimenti resterebbero solamente a tuo carico e non potresti mettere a bilancio. Se hai dei dipendenti, ad esempio, la concessione di una vettura aziendale potrebbe farti portare in deduzione fino al 70% del costo di acquisto e gestione della vettura stessa;

 

  • scegliere un buon commercialista: per quanto possa sembrare banale, la scelta del giusto consulente può davvero farti risparmiare un sacco di soldi in termini di tasse e imposte. E’ necessario optare per un commercialista che, in primo luogo, “parli come mangia“, tralasciando quelli che ubriacano i clienti con un linguaggio troppo tecnico e, a dir loro, forbito. In secondo luogo, deve essere sempre disponibile e non farsi sentire soltanto quando è ora di chiedere i soldi della parcella, oppure per presentare gli F24 da pagare. Un buon commercialista deve saper esaminare la situazione di ogni suo cliente e fornire dei suggerimenti per non dilapidare i soldi con la macchina fiscale, deve saper prevenire gli eventi e non provare a metterci una pezza quando poi è troppo tardi;

 

  • aumentare i costi in modo legale: se le imposte vengono pagate sull’utile netto di una società, va da se che aumentando i costi, si abbasserà tale importo e, di conseguenza, anche la tassazione sarà decisamente più lieve. Aumentare i costi non significa però ricorrere alle cosiddette “cartiere” che emettono fatture false, o altri stratagemmi contabili che i consulenti fantasiosi normalmente consigliano, ma vuol dire sfruttare le opportunità legali offerte dal nostro ordinamento per spendere il denaro in modo che una parte di esso possa rientrare nelle nostre tasche in termini di risparmio di imposta. Tra i vari strumenti che si possono utilizzare per ottenere questo posso citare il Trattamento di fine Mandato dell’amministratore (TFM), un valido strumento in materia di pianificazione fiscale che consente di risparmiare svariate migliaia di euro in termini di imposta e consentire agli amministratori di mettere da parte un gruzzoletto che potrà essere utilizzato con una sorta di TFR alla scadenza del loro mandato. Oppure le sponsorizzazioni sportive, un metodo ottimo per acquistare visibilità attraverso la veicolazione del proprio marchio o servizio creandosi un costo interamente deducibile come e quando si vuole in base alle proprie possibilità di spesa. O ancora, i cosiddetti FIP, ovvero i fondi pensione integrativi che consentono all’imprenditore di versare una quota mensile in un fondo assicurativo e godere di un discreto bonus fiscale ogni anno.